Ghigo
2008-10-08 05:19:40 UTC
LISSA È riemerso come spinto da una molla, gridando «Uno squalo bianco, uno
squalo bianco». Pochi attimi e poi un urlo straziante: «Mi ha morso,
aiutatemi», e a quel punto le persone a cui erano rivolte quelle invocazioni
disperate, e che si trovavano su una barca, hanno reagito, afferrando il sub
e issandolo sul natante. Il bestione, vistasi sfuggire la preda, ha compiuto
ancora un paio di giri attorno alla barca, per poi dirigersi verso il
fondale e sparire. L'attacco di squalo si è verificato ieri a mezzogiorno
nelle acque dell'isola di Lissa (Vis), in Dalmazia, ed ha avuto per vittima
il malcapitato turista sloveno Damjan Pecek, 43 anni, residente a Lubiana.
L'uomo era impegnato in un'immersione assieme ad alcuni amici nelle acque
dell'insenatura di Smokovo, a pochi chilometri dall'omonimo capoluogo
isolano, e nulla lasciava presagire quanto di drammatico si sarebbe
verificato, anche perché attacchi di squalo non si registravano in Croazia
da più di trent'anni. Dopo l'accaduto, sono stati i sanitari di Lissa a
medicare la profonda lacerazione al polpaccio della gamba destra, dopo di
che il lubianese è stato trasportato in elicottero all'ospedale maggiore di
Spalato, dove i medici l'hanno dichiarato fuori pericolo. Ad assistere alla
paurosa scena è stato Bogdan Mesko, amico di Pecek, e che in quel momento
era a bordo della citata imbarcazione: «Damjan - ha detto ai giornalisti -
era immerso da ormai una novantina di minuti e sempre nella stessa zona.
Dopo le grida del mio amico, ho visto quella sagoma nera lunga circa cinque
metri, probabilmente uno squalo bianco. Abbiamo tirato Damjan fuori
dall'acqua
e subito i paglioli dell'imbarcazione si sono tinti di rosso per il sangue
che colava dalla profonda ferita. Abbiamo fermato l'emorragia e ci siamo
diretti immediatamente verso Lissa. Pratico attività subacquee da molti
anni, ma mai avevo visto una cosa del genere».
Dell'accaduto è stato informato l'Istituto oceanografico di Spalato, i cui
esperti hanno rilevato che l'attacco è stato portato quasi certamente a
termine da una delle seguenti specie: squalo bianco, verdesca o smeriglio. È
stato inoltre precisato che si tratta di specie comunque rare nelle acque
croate dell'Adriatico, dove l'ultimo attacco letale all'uomo porta la data
del 1974. Quell'anno due turisti cecoslovacchi furono uccisi da una coppia
di squali nella baia di Preluca, tra Fiume e Abbazia. Morirono dissanguati
dopo i ripetuti morsi dei due pescecani, che li avevano attaccati in acque
profonde e a diverse centinaia di metri dalla costa. Tornando al sub
sloveno, sembra che fosse impegnato in una battuta di caccia e che avesse
appesa alla cintola una ricciola, catturata poco prima e ancora sanguinante.
Insomma, la scia di sangue emanata dal pesce avrebbe attirato le attenzioni
del grosso squalo, che quindi ha morso il subacqueo. (a.m.)
squalo bianco». Pochi attimi e poi un urlo straziante: «Mi ha morso,
aiutatemi», e a quel punto le persone a cui erano rivolte quelle invocazioni
disperate, e che si trovavano su una barca, hanno reagito, afferrando il sub
e issandolo sul natante. Il bestione, vistasi sfuggire la preda, ha compiuto
ancora un paio di giri attorno alla barca, per poi dirigersi verso il
fondale e sparire. L'attacco di squalo si è verificato ieri a mezzogiorno
nelle acque dell'isola di Lissa (Vis), in Dalmazia, ed ha avuto per vittima
il malcapitato turista sloveno Damjan Pecek, 43 anni, residente a Lubiana.
L'uomo era impegnato in un'immersione assieme ad alcuni amici nelle acque
dell'insenatura di Smokovo, a pochi chilometri dall'omonimo capoluogo
isolano, e nulla lasciava presagire quanto di drammatico si sarebbe
verificato, anche perché attacchi di squalo non si registravano in Croazia
da più di trent'anni. Dopo l'accaduto, sono stati i sanitari di Lissa a
medicare la profonda lacerazione al polpaccio della gamba destra, dopo di
che il lubianese è stato trasportato in elicottero all'ospedale maggiore di
Spalato, dove i medici l'hanno dichiarato fuori pericolo. Ad assistere alla
paurosa scena è stato Bogdan Mesko, amico di Pecek, e che in quel momento
era a bordo della citata imbarcazione: «Damjan - ha detto ai giornalisti -
era immerso da ormai una novantina di minuti e sempre nella stessa zona.
Dopo le grida del mio amico, ho visto quella sagoma nera lunga circa cinque
metri, probabilmente uno squalo bianco. Abbiamo tirato Damjan fuori
dall'acqua
e subito i paglioli dell'imbarcazione si sono tinti di rosso per il sangue
che colava dalla profonda ferita. Abbiamo fermato l'emorragia e ci siamo
diretti immediatamente verso Lissa. Pratico attività subacquee da molti
anni, ma mai avevo visto una cosa del genere».
Dell'accaduto è stato informato l'Istituto oceanografico di Spalato, i cui
esperti hanno rilevato che l'attacco è stato portato quasi certamente a
termine da una delle seguenti specie: squalo bianco, verdesca o smeriglio. È
stato inoltre precisato che si tratta di specie comunque rare nelle acque
croate dell'Adriatico, dove l'ultimo attacco letale all'uomo porta la data
del 1974. Quell'anno due turisti cecoslovacchi furono uccisi da una coppia
di squali nella baia di Preluca, tra Fiume e Abbazia. Morirono dissanguati
dopo i ripetuti morsi dei due pescecani, che li avevano attaccati in acque
profonde e a diverse centinaia di metri dalla costa. Tornando al sub
sloveno, sembra che fosse impegnato in una battuta di caccia e che avesse
appesa alla cintola una ricciola, catturata poco prima e ancora sanguinante.
Insomma, la scia di sangue emanata dal pesce avrebbe attirato le attenzioni
del grosso squalo, che quindi ha morso il subacqueo. (a.m.)